Andrea Contrario, “Objurgatio in calumniatorem Platonis”.
Foglio 2r.
Manoscritto dell’accademico pontaniano Andrea Contrario dedicato a Re Ferrante, trascritto da Giovanni Marco Cinico nel 1471 e splendidamente illustrato nella bottega napoletana di Cola Rapicano (miniatore ufficiale di corte dal 1455).
Il foglio 2 ci mostra il ritratto equestre di Ferdinando I realizzato a inchiostro nero ripassato con oro (la riproduzione purtroppo non rende lo splendore degli inserti dorati) su fondo porpora.
Il richiamo alla classicità è evidente sia nell’impostazione dell’immagine, che ricalca le statue equestri di epoca romana (sia pur nella versione rivisitata dai fiorentini Paolo Uccello e Donatello), che nell’uso del testo greco nella dedica posta al verso dello stesso foglio. L’autore di tale miniatura è stato recentemente identificato in Angiolillo Arcuccio.
A tal proposito, è da notare che questa immagine è stata “restaurata” digitalmente eliminando le lettere greche che trasparivano attraverso la pagina rendendo poco leggibile l’immagine (ho lasciato le lettere FA in basso e i florilegi circostanti): spero che i puristi non me ne vogliano!
Il manoscritto apparteneva alla ricca biblioteca aragonese conservata in Castel Nuovo. Durante il tentativo di conquista del regno da parte di Carlo VIII, nel 1495, molti preziosi manoscritti furono trafugati e portati in Francia.
Questo particolare manoscritto, tuttavia, si salvò dal saccheggio per essere poi venduto a Giorgio I d’Amboise dall’ultimo sovrano aragonese, Federico III, dopo il suo “esilio” volontario in Francia.
È per questo che oggi si ritrova, insieme a molti dei suoi antichi compagni di scaffale, presso la Biblioteca di Francia (che per fortuna li ha resi tutti disponibili on-line: http://gallica.bnf.fr/).