Particolare del foglio 43r del trattato “De Maiestate” scritto da Giuniano Maio per conto di Re Ferrante nel 1492.
L’autore era professore dello “Studium” napoletano e in questo volume elenca in 18 capitoli le virtù del buon principe, esemplificando ciascuna con episodi tratti direttamente dalla vita del sovrano che viene così innalzato a “modello ideale”.
Il testo, in italiano, fu trascritto a Napoli in carattere “onciale” da Giovan Matteo de Russis e miniato da Nardo Rapicano (figlio di Cola).
La miniatura che introduce il capitolo 16°, dedicato alla modestia, in questo caso non ha relazione con il testo ma è di grande interesse in quanto mostra inequivocabilmente i lavori di ampliamento delle mura, iniziati per volere di Ferdinando I a partire dal 1484. In particolare, quelle rappresentate dovrebbero essere le torri denominate “La Brava” e “Il Trono” (ancora oggi parzialmente visibili su via Marina, all’incrocio con Corso Garibaldi) che rinforzavano il “Castello del Carmine”, il primo baluardo a difesa della città sul lato orientale. Sul retro si intravede quella che potrebbe essere la Chiesa del Carmine…
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