Colantonio, San Girolamo nello studio (1444 circa)
Tecnica mista su tavola, 125x150cm
Museo Nazionale di Capodimonte (mappa)
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Il Maestro Colantonio fu uno dei massimi esponenti della pittura napoletana del ‘400.
La sua formazione è messa in relazione con l’attività di Barthélemy d’Eyck, pittore fiammingo di scuola provenzale che operò a Napoli in epoca angioina.
Successivamente subì l’influsso della corrente catalana (vedere anche “La consegna della regola francescana“, parte del medesimo polittico ma realizzata in tempi successivi) che investì la capitale con l’arrivo dei sovrani aragonesi, divenendo così uno dei protagonisti della fusione tra stile fiammingo e mediterraneo che fu una delle note distintive del rinascimento napoletano.
Tra i suoi allievi vi furono Antonello da Messina e Angiolillo Arcuccio.
In questa tavola, parte centrale (e di prima esecuzione) dell’ancona che originariamente adornava l’altare della chiesa di S. Lorenzo Maggiore, è evidente l’impianto di matrice franco-borgognona di derivazione Eyckiana (dai più messa in relazione con il “Trittico dell’Annunciazione di Aix en Provence”); inoltre l’incertezza della ricostruzione prospettica risulta ben bilanciata dal sapiente uso della luce per la resa realistica dei volumi e dall’attenzione al dettaglio tipica della pittura fiamminga.
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