“Preces pro intrantibus bellum contra paganos”
F.78r del Libro d’Ore di Alfonso d’Aragona.
Manoscritto MS28962 presso la British Library.
Il volume fu commissionato nel 1436 dal confessore di Alfonso, il Cardinale juan de Casanova, alla bottega di Domingo Crespì di Valencia. Dopo varie traversìe il libro arrivò a Napoli nel 1447.
Il testo è in latino, trascritto in caratteri gotici.
Il Rey vi viene raffigurato varie volte in atto di preghiera, ma senza particolari segni distintivi. In questa eccezionale miniatura, invece, viene mostrato in battaglia in guisa di S.Giorgio nell’atto di sconfiggere l’esercito dei Mori.
Il sovrano è riconoscibile, oltre che per i colori rosso e oro d’Aragona, per le “divise” presenti sulla gualdrappa: il miglio (sulla groppa) e il libro aperto (sul fianco).
Il tema “bellicoso” coinvolge anche altri elementi della miniatura: notare il puttino insolitamente armato di balestra!
Naturalmente Alfonso non ebbe mai occasione di confrontarsi militarmente contro un esercito islamico, ma l’iconografia deriva dalle raffigurazioni tradizionali (vedi i due esempi in basso) della Battaglia di Puig del 1237 – un episodio bellico della “Reconquista” spagnola – durante la quale, secondo la tradizione, San Giorgio in persona arrivò a dare man forte al re Jaime (Giacomo) I. Da allora S.Giorgio è rimasto il patrono del regno Aragonese e il suo culto venne riadattato – all’arrivo in Italia – in quello di un altro Santo uccisore di draghi che era già fortemente radicato nel mezzogiorno, e che ritroviamo raffigurato in tante opere religiose e non del periodo aragonese di Napoli: l’Arcangelo S.Michele.
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